Perché bisogna aspettare mesi prima di leggere certi libri stranieri

Capita anche con i titoli più attesi, e sarebbe impensabile per i film: ma c’è tutta una serie di ragioni, legate a come si fa e a come si vende un libro

di Ludovica Lugli

Yoga, il nuovo libro del famoso scrittore Emmanuel Carrère, è uscito da pochi giorni in Francia: nonostante sia l’atteso lavoro uno degli autori europei più apprezzati e stimati, che peraltro arriva a diversi anni di distanza da quello precedente, in Italia uscirà soltanto a maggio, pubblicato da Adelphi. Succederà qualcosa di simile anche con il nuovo romanzo autobiografico di Martin Amis Inside Story, che uscirà a settembre nel Regno Unito e sarà pubblicato in Italia da Einaudi all’inizio del 2022.

Attese di questo tipo sono normali nell’editoria, mentre sono inesistenti o molto più rare per altri settori, dalla musica ai film alle serie tv. Ci sono eccezioni, anche se solitamente si tratta di ritardi più limitati: C’era una volta a Hollywood, l’ultimo, attesissimo film di Quentin Tarantino, uscì per esempio in Italia quasi due mesi dopo rispetto agli Stati Uniti.

La sincronia tra l’uscita italiana e quella internazionale di dischi, film e serie permette di essere partecipi dei grandi dibattiti culturali internazionali resi possibili da internet. Salvo eccezioni – I testamenti di Margaret Atwood e Possiamo salvare il mondo prima di cena di Jonathan Safran Foer, per fare due esempi recenti – per i libri le cose vanno diversamente. Tra l’acquisizione e la pubblicazione di un libro straniero possono passare dai cinque mesi ai due anni. Per molti è un anacronismo quando i libri in questione, per la popolarità dei loro autori o l’importanza e l’attualità dei temi che trattano, generano grandi discussioni sui giornali e sui social network di vari paesi.

Di ragioni per cui generalmente passa del tempo tra la pubblicazione in lingua originale e quella in italiano però ce ne sono diverse. Prima di tutto c’entra la durata del processo di traduzione e di altri passaggi tecnici a cui un testo deve essere sottoposto prima della pubblicazione. Poi ci sono varie questioni commerciali che le case editrici prendono in considerazione per programmare le uscite.

L’editoria è diversa, da paese a paese
Sulle tempistiche di pubblicazione dei libri stranieri incide prima di tutto il modo di lavorare delle case editrici coinvolte, che varia da paese a paese. Per capire perché bisogna prima sapere che il processo di traduzione di un libro non può cominciare prima che la casa editrice italiana abbia ricevuto la versione traducibile del testo, cioè quella definitiva, che l’autore ha finito di scrivere e riscrivere dopo i necessari scambi con i propri editor principali.

Quando la versione originale di un libro viene pubblicata negli Stati Uniti è più facile che la versione traducibile arrivi con molti mesi di anticipo, perché le case editrici americane generalmente si prendono più tempo per lavorare sui testi. Nelle case editrici europee invece passa generalmente meno tempo da quando un autore consegna un libro al momento della pubblicazione, specialmente se l’autore è già affermato e quindi si edita poco. Per questo nel caso dei libri francesi a volte la versione traducibile di un libro arriva alle case editrici italiane solo quando il libro esce in libreria.

Nel caso del nuovo libro di Carrère in particolare è probabile che la lavorazione sia stata particolarmente travagliata: a testo già consegnato Carrère ha voluto fare varie correzioni e negli scorsi mesi l’editore francese, P.O.L., ha più volte cambiato la data di uscita. A un certo punto sembrava che il libro dovesse uscire nel 2021.

Quanto ci vuole per tradurre un libro?
La risposta breve, come si può immaginare, è che dipende. Dalla lunghezza e dal tipo di libro, innanzitutto. Certi romanzi letterari sperimentali, o pieni di invenzioni linguistiche o termini appartenenti a uno slang, possono essere più impegnativi da tradurre. Lo stesso vale per i saggi che contengono molti termini tecnici, o che, quando si tratta di inchieste, devono essere sottoposti alla lettura di fact-checker e avvocati per tutelare le case editrici da eventuali cause legali.

Poi bisogna tenere in considerazione la disponibilità dei traduttori: per alcuni libri un traduttore vale l’altro, ma soprattutto nel caso di romanzi letterari di autori importanti le case editrici cercano di rivolgersi a chi ne ha già tradotto le opere in passato. Se quando arriva un nuovo libro il traduttore di riferimento non è libero, per via di altri impegni, si aspetta. «Molti traduttori insegnano, a scuola o all’università», come ha detto al Post Fabio Muzi Falconi, editor della narrativa straniera di Feltrinelli, che ha cercato di accorciare i tempi impiegati dal suo editore per pubblicare gli autori stranieri: «Quindi l’estate è un buon momento per cominciare una nuova traduzione. Settembre meno».

Dopo i tempi di traduzione bisogna considerare i tempi tecnici del lavoro sul testo che viene fatto all’interno della casa editrice italiana: la revisione del testo, per cui serve un mese, anche due nel caso in cui il revisore e il traduttore non siano d’accordo su alcuni passaggi; poi un altro mese per l’impaginazione e la correzione di bozze, un mese o due per la stampa. In totale servono otto o nove mesi.

In alcuni casi i tempi di traduzione vengono accelerati – coinvolgendo più traduttori, o chiedendo un impegno straordinario – perché per qualche ragione è importante pubblicare un libro in fretta. Ma solo in casi eccezionali. Sabrina Annoni, direttrice editoriale di Harper Collins Italia, pensa che i mesi che passano dalla pubblicazione di un libro straniero nel paese di origine dell’autore a quella italiana non siano «un ritardo». «I tempi di traduzione sono importanti e non vanno sottovalutati per salvaguardare la qualità della traduzione. Il pubblico generalista, magari non esperto, non lo sa ma l’attenzione nella traduzione è fondamentale per arrivare al livello che gli autori si meritano». E comunque «un tempo fisico di traduzione esiste», ha aggiunto Muzi Falconi: «Un traduttore professionista bravo traduce al massimo dalle 6 alle 10 pagine al giorno».

In alcuni (rari) casi un autore scrive troppo perché il suo traduttore riesca a stargli dietro: Feltrinelli ha questo “problema” con la scrittrice giapponese Banana Yoshimoto che scrive anche tre romanzi all’anno. Per questo non sempre le edizioni italiane rispettano l’ordine cronologico di quelle giapponesi: la casa editrice fa delle scelte su quali libri pubblicare prima.

I calendari editoriali
Come tutte le aziende, le case editrici hanno delle strategie commerciali: il loro scopo è cercare di vendere più libri, e ovviamente incidono sul momento in cui un libro viene pubblicato. Il mese di uscita è spesso importante, tra le altre cose, perché dato il gran numero di libri che vengono pubblicati c’è un grande ricambio sugli scaffali delle librerie. Nei mesi che precedono Natale, il periodo in cui in Italia si comprano più libri, escono sempre i potenziali bestseller, i libri su cui gli editori puntano di più.

Anche a giugno e luglio generalmente escono libri molto attesi, perché in vacanza si legge tendenzialmente di più. Nei primi mesi dell’anno e a settembre invece arrivano spesso i libri degli esordienti, che in un periodo di grande competitività come quello pre-natalizio troverebbero poco spazio sia nelle librerie che sulle pagine culturali dei giornali. Il numero di libri che una casa editrice fa in un anno, poi, non è infinito: e la pubblicazione di un titolo si programma anche tenendo conto delle altre uscite.

I calendari editoriali sono leggermente diversi da paese a paese e questa è un’altra ragione per cui spesso non conviene fare uscire certi libri in contemporanea. Ad esempio, in Francia e in Belgio è importantissimo il periodo dell’anno in cui ci troviamo ora, che ha addirittura un suo nome: rentrée littéraire. Tutti i libri più importanti escono tra la fine di agosto e l’inizio di novembre. In Spagna invece si comprano molti libri il 23 aprile, festa di San Giorgio e Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, nonché anniversario della nascita di Cervantes.

Un’altra considerazione commerciale riguarda i tour promozionali degli autori, perché le presentazioni nelle librerie e durante i festival sono spesso un’ottima occasione per vendere copie di un libro. «La disponibilità dell’autore è fondamentale per un lancio organizzato, anche solo per le interviste», ha spiegato Annoni: «E se uno scrittore è impegnato in un tour nel proprio paese, è difficile che abbia il tempo di fare presentazioni anche in Italia».

Quest’anno poi c’è stata la pandemia da coronavirus che ha portato molte case editrici a rinviare le uscite di libri che avrebbero dovuti essere pubblicati in primavera. Ad esempio La morte in mano di Ottessa Moshfegh sarebbe dovuto uscire ad aprile negli Stati Uniti e quasi in contemporanea in Italia, dato che è un romanzo che la scrittrice ha scritto anni fa. La chiusura delle libreria negli Stati Uniti ha portato l’editore americano a posticiparne l’uscita a giugno. In Italia Feltrinelli, ha spiegato Muzi Falconi, ha deciso di aspettare il 27 agosto nonostante il testo fosse già pronto, ritenendo che il libro avrebbe ricevuto maggiore attenzione in questo periodo. Visto il titolo del romanzo, poi, si è pensato fosse meglio aspettare un momento in cui sui giornali ci fossero meno cattive notizie sulla pandemia.

I libri stranieri degli altri
Una cosa che tutti gli addetti ai lavori con cui ha parlato il Post hanno sottolineato è che in Italia i libri stranieri escono piuttosto velocemente rispetto agli altri paesi. I libri anglosassoni che vengono pubblicati in questo periodo in Francia sono usciti in italiano già da un paio d’anni, e negli Stati Uniti (dove peraltro si leggono e si pubblicano pochissimi libri stranieri) e nel Regno Unito passa anche più tempo. Peraltro succede anche che libri britannici siano pubblicati negli Stati Uniti (senza ovviamente essere tradotti) mesi dopo l’uscita nel Regno Unito, e viceversa.

La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante, un’autrice apprezzatissima e assai venduta negli Stati Uniti, uscirà in inglese il primo settembre, dieci mesi dopo l’uscita italiana, per fare un esempio. Giulio Passerini, editor e ufficio stampa di e/o, casa editrice che pubblica Ferrante e casa-madre di Europa Editions, l’editore americano della scrittrice, ha spiegato come mai:

Abbiamo cercato di coordinarci col maggior numero di editori possibile in modo che il libro uscisse in contemporanea nella maggior parte dei paesi, così da amplificare al massimo l’impatto dell’uscita (il primo settembre il libro sarà pubblicato contemporaneamente da ben 27 editori). C’è stato quindi un lungo lavoro di preparazione per trovare una data che potesse essere giusta per tutti. In tutto questo il nostro era un ruolo un po’ particolare perché il mercato anglofono ha un peso specifico significativo in altri mercati nazionali, nel Nord Europa per esempio, per cui pubblicare un libro sul mercato anglosassone con troppo anticipo rispetto a quei mercati comprometterebbe parte delle vendite di quello specifico editore, e noi questo non lo vogliamo. La traduzione inglese era già pronta prima e proprio per non danneggiare editori di altri paesi si è deciso di aspettare giugno. Poi a giugno, in molti paesi, avevano le librerie chiuse a causa della pandemia. Allora abbiamo rimandato di comune accordo al primo settembre.

Quand’è che i libri escono in contemporanea in più paesi
Si potrebbe pensare che gli editori italiani si sbrighino a pubblicare alcuni libri in contemporanea con le uscite in lingua inglese quando temono che un gran numero di persone, per le grandi aspettative riservate ai libri in questione, sia disposto a leggerli in lingua originale, come succede nel Nord Europa. In realtà il numero di persone che in Italia legge in lingua originale è ancora ininfluente per le vendite.

Qualche volta però si pianificano pubblicazioni coordinate proprio perché grazie a internet i dibattiti non seguono più solo i confini nazionali. Prossimamente ad esempio succederà con il nuovo romanzo di Kazuo Ishiguro, premio Nobel per la letteratura nel 2017, che sarà pubblicato in italiano da Einaudi questa primavera.

«A volte per me è interessante cercare di sfruttare la stampa internazionale, soprattutto quella americana, sia che il libro riceva attenzioni negative che positive. In quei casi ha senso seguire i loro ritmi anche dal punto di vista commerciale», ha detto Muzi Falconi. «Soprattutto quella americana» perché sono soprattutto i grandi giornali statunitensi a influenzare quelli italiani: «È una delle ragioni per cui i libri americani vendono di più di quelli di altri paesi», ha sottolineato l’editor di Feltrinelli, perché ricevono più attenzione di riflesso. Gli editori possono decidere di far uscire un libro in contemporanea proprio per via di questo meccanismo mediatico: è successo con il nuovo libro di Carrère, recensito questa settimana su Repubblica in occasione dell’uscita in lingua originale.

Harper Collins Italia, la casa editrice italiana che fa parte di uno dei più grandi gruppi editoriali mondiali, presente negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri paesi, organizza più spesso di altri editori le uscite in contemporanea ma non lo fa per tutti i libri per cui ha i diritti di pubblicazione in più paesi. «Nel nostro gruppo abbiamo molte esperienze di uscite in contemporanea in più paesi e nel limite del possibile cerchiamo di farle, perché gli editor dei vari paesi sono in contatto quotidiano. Ma lavorare i lanci tutti insieme non è semplicissimo, serve una gran quantità di lavoro, anche solo per le copertine», ha spiegato al Post Annoni. Una difficoltà tra le altre: «Agli autori bisogna far comprendere che è complicato fare interventi sul testo all’ultimo momento se sono coinvolti gli editori di 10 paesi diversi».

Con Broken, una raccolta di racconti di Don Winslow, Harper Collins aveva cercato di organizzare un’uscita in contemporanea, che però ha risentito della pandemia: negli Stati Uniti il libro è uscito ad aprile, in Italia a luglio. Invece tutto è andato secondo i piani con Harry e Meghan. Libertà di Omid Scobie e Carolyn Durand, il libro sul principe britannico Harry e sua moglie, di cui si parla da tempo su giornali e riviste: l’edizione americana è arrivata nelle librerie all’inizio di agosto e in Italia, compatibilmente con le ferie delle prime settimane del mese, è stato pubblicato questa settimana.

In generale con la saggistica e i libri che in un modo o nell’altro hanno un legame con l’attualità capita più spesso che le uscite siano ravvicinate o addirittura contemporanee. Da un lato perché i libri giornalistici sono tendenzialmente più semplici da tradurre della narrativa, ma soprattutto perché invecchiano più velocemente o perché possono essere “bruciati” da ciò che se ne scrive sui giornali.

E poi ci sono libri la cui pubblicazione in italiano arriva molto in fretta semplicemente perché l’editore sa che ne venderà molte copie e potrà dunque migliorare moltissimo il bilancio annuale con un piccolo sforzo. In quei casi vengono coinvolti più traduttori diversi, li si paga più del solito o vengono organizzate diverse revisioni contemporanee: ma si fa solo se ne vale davvero la pena.

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