Il mestiere di traduttore: un percorso professionale duro e spesso poco valorizzato

di SIMONA FRIGNANI

Mi sono detta molte volte che i più non conoscono l’importanza del traduttore. Per traduttore intendo tutta la categoria: interpreti, traduttori puri e doppiatori, perché agli attori qualcuno glieli traduce i testi e riscrive in effetti il copione, dando altri tempi ed enfasi. E i libri? Quanti di noi comprando un libro si rendono conto di quale lavoro ci sia dietro alla sua traduzione?

Per chi ha fatto latino e greco a scuola tradurre è stato, per molti anni, un esercizio quotidiano. La difficoltà stava nell’impossibilità di errore del latino e nella flessibilità totale del greco. Lingue morte, ma che abituavano la mente a cercare di capire che caspita aveva voluto dire l’autore. Ecco, il traduttore fa la stessa cosa, ma da lingue vive e quindi mobili e spesso su testi tecnici. I testi più spesso tradotti sono in un inglese o francese o tedesco giuridico o informatico o medico. Sono tre mondi diversi. Un giudice non parla come un chimico. La terminologia è diversa, ristretta e infinita allo stesso tempo. È come se ad ogni parola si aprisse davanti un’ infinita possibilità di scelte e ogni scelta potesse cambiare la percezione finale del testo. In Italia dipendiamo dalle traduzioni in moltissimi settori, perché oramai il mondo parla e scrive inglese e sono pochi gli italiani capaci di parlare e, ancor più, leggere in una lingua diversa dalla nostra. Parlo di inglese, ma in Europa sono 27 le lingue ufficiali e 3 quelle parlate quotidianamente: inglese, francese e tedesco. Poi ci siamo noi italiani e gli spagnoli e via via tutti gli altri, fino al lettone e al greco.

I traduttori in Italia sono per lo più liberi professionisti, ma hanno difficoltà a vedersi riconosciuta la professionalità che si applica a un avvocato, un geometra o un commercialista. Eppure sono laureati, svolgono un lavoro che richiede una formazione continua, perché la lingua cambia e cambiano i mezzi per tradurre e un traduttore deve essere al passo con la lingua e con il mondo che la genera. Pochi sanno quale fatica mentale costi tradurre bene, quale concentrazione continua. Pochi si rendono conto di quali danni possa fare una traduzione sbagliata. Le istruzioni dentro ai nostri elettrodomestici sono per lo più tradotte. I manuali tecnici dei grandi macchinari che l’Italia produce e vende ovunque vanno tradotti in cinese, arabo, tedesco (sì, facciamo più macchinari noi della Germania) e la traduzione corretta qui diventa di importanza vitale, perché su quelle o in quelle macchine ci si siederanno uomini per attivarle. I bugiardini delle medicine sono tradotti dall’italiano verso delle lingue e da altre lingue in italiano. Nessuno di noi vorrebbe trovarsi con in mano un bugiardino poco chiaro.

Eppure ancora non esiste una vera e propria regolamentazione di questa professione e troppo spesso si affidano traduzioni importanti a non professionisti per risparmiare qualche centinaio di euro, perché la qualità costa anche in questo settore. Perché? Perché ancora diamo il sito a tradurre al figlio dell’amico che ha studiato all’estero (3 settimane in Costa Azzurra a giocare a tennis)?

Ancora pochi traduttori, se visto in percentuale sul totale, sanno che esistono delle associazioni che li possono aiutare e rappresentare e al tempo stesso possono aiutare le imprese a trovare traduttori validi. Aniti, l’Associazione nazionale italiana interpreti e traduttori esiste da ben 60 anni. Tiziano A. Leonardi, che la guida dal 2011, ci ricorda che “prendere un traduttore associato significa scegliere un professionista della traduzione”. All’interno del sito Aniti è inoltre possibile trovare una differenziazione per area geografica, ma anche per specializzazione professionale o categoria di traduzione. Un “bollino di qualità” reciproco insomma, da parte di Aniti ai traduttori suoi associati e dai traduttori sulla qualità delle traduzioni prodotte. In un mondo sempre più collegato e interdipendente non capirsi perfettamente potrebbe costarci molto più di una buona traduzione.

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