Quanto spesso ti è capitato di leggere un libro di un autore straniero? Lo leggi in versione originale o tradotto nella tua lingua madre? Hai mai pensato a quante opere letterarie sarebbero sconosciute ai più senza il lavoro dei traduttori, che aprono a tutti il mondo virtuale creato dalle pagine dei libri? La traduzione letterale è un arte; essendo creatività, è del tutto incompatibile con il letteralismo. Quindi che cosa accade? Il traduttore si trasforma improvvisamente in un vero e proprio scrittore, con il compito di riscrivere il libro daccapo per i lettori della sua lingua. Ovviamente, senza il ‘dono dello scrittore’, questo compito non risulta semplice. Ecco perché i traduttori considerano questo tipo di traduzione una delle più difficili della professione. Non può essere paragonata ad una traduzione per delle trattative d’affari, dove le frasi ufficiali devono dare l’informazione che l’altra persona si aspetta. È diversa dall’interpretariato, dove è importante rispondere rapidamente con delle parole esatte, ma dove l’armonia della frase è un fattore secondario. La traduzione letterale, in qualunque lingua, deve preservare interamente l’atmosfera della storia e lo stile dell’autore.
A proposito, ci hai mai pensato? Ogni volta che hai espresso la tua ammirazione verso uno scrittore straniero, stavi in realtà elogiando le capacità del traduttore che ha reso il testo nella tua lingua. Rendere il testo fruibile e interessante, conservare lo stile originale e rispettare l’idea dell’autore fanno parte delle abilità del traduttore. Ogni traduttore deve padroneggiare la teoria e la pratica della traduzione letterale per tutta la vita. Non è un mistero il fatto che la traduzione letterale abbia differenti caratteristiche e che nasconda, ovviamente, molte insidie. Per prima cosa, la totale assenza di letteralismo. Questo tipo di traduzione non deve essere letterale e non deve avvenire parola per parola. Questo fattore è da sempre causa di disaccordo tra studiosi e traduttori.
In secondo luogo, la traduzione di aforismi e frasi idiomatiche. Anche se quest’ aspetto è in realtà meno complicato di quanto possa sembrare a prima vista, richiede un vocabolario vasto e la disponibilità di un dizionario specializzato. Un’altra insidia è l’uso delle parole per creare umorismo. La presenza di umorismo o ironia nel testo di partenza rende il processo di traduzione molto più interessante. Il traduttore deve essere abile a mantenere il tono ironico voluto dall’autore. Infine, un’altra insidia è la conformità di stili, culture ed epoche. In questo caso, il traduttore letterario si trasforma in ricercatore. Tradurre un testo di un’epoca o di una cultura diversa può risultare difficile se si ha una scarsa familiarità con esse. Il discorso non cambia: un buon traduttore deve avere talento. Perchè, senza talento, non riuscirà mai a creare dei testi che suscitino piacere e meraviglia nei propri lettori.
Fonte: Articolo scritto da Arsenii Shack e pubblicato nell’ottobre 2015 sul Translation Journal
Traduzione a cura di:
Marco Liguori
Traduttore e Adattatore
Napoli