La notizia rimbalzata recentemente dal Congresso dello Stato della California non sorprende ma colpisce per la determinazione e lo scivolamento, sino al paradosso, della applicazione della ideologia gender. Giovedì 24 gennaio il/la/lo/lu presidente della Commissione Giustizia del Congresso della California ha rilasciato una dichiarazione pubblica, con tanto di conferenza stampa e codazzo di telecamere, nella quale annunciava che ‘giustizia è fatta’. Molti si saranno chiesti quale altra corbelleria si fossero inventati, dopo la cacciata e la decapitazione delle statue di Cristoforo Colombo reo di aver “promosso il genocidio indigeno”.
Sorpresa… i pronomi ‘lui’ e ‘lei’ non si potranno più usare, ovvero la decisione rappresenta il culmine politicamente corretto e del grammaticalmente sgangherato. «Ora siamo uno Stato che riconosce la designazione non binaria di genere», ha detto “la presidente” Jackson. «Stiamo usando la frase ‘loro’ e sostituendo altre designazioni in modo che sia una designazione neutrale rispetto al genere di “loro”. Fondamentalmente, si tratta delle principali riforme e revisioni delle regole del Comitato».
Siamo all’estremismo della ideologia gender e trans-gender, un atteggiamento che va oltre ogni buon senso e buona grammatica perché presume che chiunque usi parole come “lui” o “lei” sia irrispettoso nei confronti di persone transessuali. Ora c’è da chiedersi se la decisione della Commissione Giustizia verrà approvata e diventerà il linguaggio ufficiale da usarsi in tutte gli uffici e pubbliche istituzioni della California. Non si può immaginare a quanti e quali corsi di rieducazione grammaticale dovranno sottoporsi gli impiegati amministrativi del Paese e quanti nuovi ‘traduttori’ dovranno essere assunti ogni qualvolta un ospite visiterà le istituzioni californiane o entrerà nel Paese da turista.
‘Lo, le, loro, lu, li, la’ i nuovi suoni imposti alla grammatica per assecondare una ideologia innaturale creeranno molti problemi e faranno apparire i californiani degli illetterati nel mondo anglosassone o forse, Dio non voglia, saranno i pochi fedeli alla lingua e grammatica inglese ad apparire dei folli retrogradi? In qualunque caso, per voler integrare i desideri di ciascuno, si farà un torto a tutti, a partire dal rispetto delle parole.
Luca Volontè
Fonte: SanAntonioFamilyAssociation