Il titolo: che cos’è e quali funzioni svolge
In questo articolo ci proponiamo di operare un approfondimento su un elemento del paratesto di eccezionale importanza: il titolo.
Nei nostri tempi, a livello intuitivo cogliamo il ruolo che ha il titolo per il libro visto come oggetto di mercato. Si capisce lo sforzo compiuto da autori, casa editrice o altri soggetti dell’organigramma della casa editrice per associare al testo un titolo che riesca a assolvere una funzione molteplice. Il titolo, al contempo, deve piacere all’autore, deve essere collegato ai contenuti del libro, ma soprattutto deve riuscire ad ammiccare al pubblico, deve cioè essere un’ottima esca. Titolo e copertina, infatti, sono gli elementi dell’oggetto libro che per primi sono visti e valutati dal lettore/compratore.
Un buon testo, accompagnato da un titolo infelice e/o da una brutta copertina, può subire conseguenze negative in termini di vendite.
È più chiaro, ora, quanto soffermarsi sul titolo sia utile: è anche un modo per entrare nei meccanismi dell’editoria.
Che cos’è il paratesto
Prima di concentrarci sul significato del titolo, sui cambiamenti che ha assunto nel corso del tempo e su tutto quanto lo riguarda, va definito il paratesto. Il titolo, infatti, è uno dei tanti elementi che costituiscono il paratesto.
Il paratesto è l’insieme di apparati che sono separati e inclusi nel testo. Si tratta, detta in modo più semplice, di tutti quegli elementi che non appartengono al testo in sé, ma sono collegati a esso, lo arricchiscono, sono strumenti che creano una interazione tra autore e lettori.
Per elencare questi elementi o apparati legati al testo ci rifacciamo a quanto scritto dal critico letterario francese Gérard Genette (1930-2018):
“un nome d’autore, un titolo, una prefazione, delle illustrazioni, delle quali non sempre è chiaro se debbano essere considerate o meno come appartenenti ad esso, ma che comunque lo contornano e lo prolungano, per presentarlo, appunto, nel senso corrente del termine, ma anche nel suo senso più forte: per renderlo presente, per assicurare la sua presenza nel mondo, la sua “ricezione” e il suo consumo, in forma, oggi almeno, di libro.”
[Soglie. I dintorni del testo, 1987, traduzione di Camilla Maria Cederna, Einaudi, 1989, p. 3.]
Fanno parte del paratesto anche l’introduzione – da non confondere con la prefazione –, le tabelle, i diversi tipi di indice – da quello generale a quello analitico, ecc. –, le note, i ringraziamenti.
Che cosa sono il titolo e gli intertitoli
Il titolo ha il compito di dare il nome al testo.
Esso dà informazioni aggiuntive in quanto fornisce al lettore una prima interpretazione del testo.
Gli intertitoli sono i titoli di capitoli, paragrafi e sezioni.
Titoli e intertitoli strutturano e organizzano la forma del testo. In un testo saggistico, ad esempio, ne organizzano gli argomenti che lo compongono. In un testo letterario ne strutturano la storia per parti attraverso la divisione in capitoli e parti.
I destinatari del titolo non sono solo i lettori, cioè coloro che leggono il testo, ma anche il pubblico, cioè tutti quelli che vedono il testo in una libreria, in una biblioteca o in altri luoghi.
Come era e com’è strutturato il titolo
Anche i titoli nel corso della storia hanno avuto una propria forma codificata.
Il titolo del romanzo gotico, ad esempio, era a struttura trimembre: titolo, sottotitolo e indicazione generica. Tale struttura viene più volte usata in epoche successive, un esempio è un romanzo di Paolo Valera (1850-1926) del 1908: Madama Steinheil. La donna più tragica della vita mondana. Romanzo contemporaneo.
Genette fa notare che, nel corso del tempo, la struttura trimembre è soggetta a un fenomeno di erosione progressiva: sparisce il sottotitolo, poi l’indicazione generica, sicché alla fine rimane solo il titolo.
Che funzione svolge il titolo
Genette, in Soglie, attribuisce al titolo quattro funzioni:
1 – designazione: il titolo è il nome del testo;
2 – descrizione: il titolo descrive i contenuti del testo e, eventualmente, il genere cui esso appartiene;
3 – connotazione: è una funzione che viene talvolta aggiunta alla descrizione per associare un ulteriore significato o aggiungerne uno secondario;
4 – seduzione: il titolo deve sedurre il pubblico in generale, condurlo a leggere il testo.
Descrizione: titoli “tematici” e “rematici”
A proposito della funzione descrizione, Genette opera una ulteriore distinzione tra titoli tematici, rematici e misti.
I titoli tematici esprimono il tema del libro, il suo oggetto. Un esempio è Il partigiano Johnny (1068) di Beppe Fenoglio (1922-1963). Questa tipologia di titoli può avere anche sfumature metaforiche o allusive oppure indicare oggetti in apparenza secondari.
I titoli rematici indicano il genere del testo. Esempi sono i seguenti: Elegie, Odi, Epistole; ma anche Operette morali o Novelle per un anno.
Ci sono anche esempi di titoli misti, ossia con un elemento tematico e uno rematico. Un esempio è il libro di Italo Calvino (1923-1985) Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio (1988).