di Redazione Il Libraio | 07.08.2019
Riuniti per la prima volta in volume da Mucchi Editore, Traduzioni pericolose – Scritti (1941-1969), i suoi saggi sul tradurre – alcuni dei quali ancora inediti in lingua italiana – propongono la visione estrema, intransigente e iconoclastica di uno dei più grandi e controversi autori del Novecento.
Che cos’è la traduzione? La testa pallida e fiammante di un poeta su un vassoio? Lo stridio di un pappagallo? Autore e traduttore poliglotta, Vladimir Nabokov era convinto che Lolita e il suo Eugene Onegin gli avrebbero garantito un posto nel Parnaso.
Il capolavoro di Puskin in inglese, con i suoi quattro volumi di note, suscitò aspre polemiche, divise gli intellettuali dell’epoca e costò a Nabokov la perdita del grande amico Edmund Wilson.
La curatrice del volume, Chiara Montini, studiosa di letterature comparate e di critica genetica, è ricercatrice associata all’Institut des Textes et des Manuscrits Modernes (CNRS/ENS, Parigi). Ha tenuto corsi e seminari presso le università di Paris VIII, Provence e Pisa.