L’11 febbraio al Piccolo Teatro Grassi di Milano il riconoscimento all’autore, scelto
dalla Classifica di Qualità dell’inserto. Vince anche Lorenzo Flabbi, miglior traduttore.
Sul palcoscenico del Piccolo Teatro Grassi, a Milano, salirà il 10 febbraio uno dei più interessanti scrittori europei, l’unico ad avere il titolo di «re» (è il re del regno di finzione di Redonda, disabitata isola delle Antille, e da regnante ha nominato come suoi duchi Pedro Almodóvar, Francis Ford Coppola e altri autori e artisti), e, soprattutto, il vincitore della Classifica di qualità de «la Lettura».
Lo spagnolo Javier Marías, che ha vinto il premio de «la Lettura» con il suo romanzo Berta Isla (Einaudi, traduzione di Maria Nicola), parteciperà alla cerimonia di premiazione di stasera al Teatro Grassi: l’appuntamento si aprirà con i saluti del presidente della Fondazione Corriere, Piergaetano Marchetti, del direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana e del direttore editoriale di Einaudi Ernesto Franco, coordinati da Antonio Troiano, responsabile delle pagine culturali del quotidiano.
E poi, la conversazione tra lo stesso Marías e il linguista Giuseppe Antonelli, e l’intervento di Lorenzo Flabbi, traduttore ed editore che per la sua versione di Una donna di Annie Ernaux (L’orma editore), si è aggiudicato il premio per la migliore traduzione assegnato da «la Lettura». Ai vincitori, durante la cerimonia, sarà consegnato il premio, un’opera intitolata Barca dell’artista Velasco Vitali.
Il romanzo di Marías ha vinto un’edizione da record, con una giuria di 311 giurati (l’anno scorso erano 300) e 475 libri votati (82 in più dell’anno prima), oltre ai 142 titoli scelti per la per la migliore traduzione (è il secondo anno che la Classifica di Qualità premia anche questa categoria). Tra i nomi della giuria (presieduta da Marzio Breda, segretario Severino Colombo) vi sono giornalisti, editorialisti, traduttori, scrittori, artisti, che hanno sancito la vittoria di Marías con 284 punti. Gli altri gradini del podio sono stati occupati da Paolo Giordano, secondo con Divorare il cielo (Einaudi), e da Antonio Scurati, terzo con M. Il figlio del secolo (Bompiani).
Marías entra così nell’albo d’oro di un riconoscimento, la Classifica di Qualità de «la Lettura», che ha consacrato autori importanti: nel 2017 Richard Ford, nel 2016 Jonathan Safran Foer, nel 2015 Claudio Magris, nel 2014 Donna Tartt, nel 2013 Joël Dicker e nel 2012 Emmanuel Carrère. Nell’albo d’oro del premio per la traduzione, Lorenzo Flabbi raggiunge il vincitore dell’anno scorso, Fabio Cremonesi.
Questa sera, dunque, l’incontro con Marías, classe 1951, autore che ha pubblicato a 19 anni il suo primo romanzo I territori del lupo (Einaudi) e ha raggiunto il pubblico internazionale con romanzi come Un cuore così bianco, del 1992, e Domani nella battaglia pensa a me, del 1994, con cui ha ottenuto tra gli altri il Prix Femina Étranger.
Un autore riservato, che però ha annunciato proprio al «Corriere», nell’intervista con Paolo Lepri del 7 febbraio, l’idea di dare un seguito al romanzo vincitore. Riferendosi al protagonista del libro, l’agente segreto Tomás Nevinson, lo scrittore ha spiegato che l’eroe «sembra un uomo sconfitto (…). Ma ha solo una quarantina di anni e la sua vita dovrebbe continuare. Ecco perché non escludo di raccontare questo, ciò che accade a qualcuno che crede di essere finito». E forse stasera Javier Marías racconterà la nuova vita della sua spia dolente.
In edicola, fino a sabato 16, si può trovare il nuovo numero de «la Lettura» #376: l’apertura è una conversazione a cura di Annachiara Sacchi tra l’antropologo Marco Aime, lo psicologo Alessandro Antonietti e il demografo Massimo Livi Bacci sul cambiamento delle età dell’uomo. E prosegue il progetto Le parole dell’Europa, in cui 27 scrittori, uno per ogni Paese dell’Unione europea, illustrano con un’idea forte l’identità comunitaria: la spagnola Clara Sánchez sceglie «Tolleranza» e la finlandese Rosa Liksom narra una «Battuta di caccia».
Il premio
Barca, un’opera d’arte originale di Velasco Vitali (Bellano, Lecco, 1960). A ciascuno dei vincitori andrà un pezzo unico realizzato da Vitali nell’antica Fonderia Artistica Battaglia di Milano. Si tratta di due barchette in bronzo, ideate a partire da due pagine de «la Lettura», piegate e imbevute nella cera secondo l’antichissima tecnica della «fusione a cera persa», la stessa utilizzata per i Bronzi di Riace e amata da scultori come Benvenuto Cellini e Donatello.