Rio Nell Elba il 04/02/2019
Dalla fruizione dei libri, dalla loro libera e democratica circolazione, dipendono innumerevoli nuovi lettori, il loro immaginario e la durata delle loro passioni. Elba Book, evento corale dedicato all’editoria indipendente, si è dimostrato un’occasione per riportare l’isola che lo ospita al centro del dibattito culturale italiano. E bandisce la quarta edizione del Premio “Lorenzo Claris Appiani” per la migliore traduzione letteraria. Quest’anno il margine è davvero ampio e si spazia dall’Europa alle Americhe; infatti le lingue protagoniste saranno il portoghese e il brasiliano. Possono partecipare al concorso solo le opere di narrativa, poesia e teatro pubblicate per la prima volta in Italia da editori indipendenti tra l’1 gennaio 2018 e il 28 febbraio 2019. La richiesta di partecipazione, insieme all’opera candidata, dovrà essere presentata entro e non oltre il prossimo 31 marzo.
Il premio – «Tengo a questo premio quasi mi appartenesse – esordisce Aldo Appiani – Sono convinto sia un buon modo per ricordare mio figlio, perché era un umanista e non ha mai smesso di ribadire quanto il diritto funzioni da trasduzione tra la civiltà e la barbarie. È un ponte rivolto al domani. Inoltre il Premio rappresenta una caratterizzazione letteraria originale per il nostro territorio. I traduttori vanno valorizzati; penso a cosa saremmo senza Čechov o Hikmet, saremmo perduti». Promosso dalla famiglia Appiani, dalla Regione Toscana e dall’Università per Stranieri di Siena, nonché sostenuto dal Comune di Rio e da Locman Italy, il Premio è un momento irrinunciabile del festival, che concretizza l’apertura all’attualità, alla multiculturalità e alla conoscenza dell’altro tramite codici linguistici che troppo spesso il lettore ignora. E a sua spese. Affidarsi alla traduzione letteraria significa avvicinarsi a un sapere diverso da quello di appartenenza, superando la mera comunicazione di un contenuto. È una questione di stile e di sfumature indispensabili. La quarta edizione assume una rilevanza particolare, potendo vantare come madrina Ilide Carmignani, una delle più grandi traduttrici italiane nonché un punto di riferimento per la letteratura in lingua ispanica. «Il Premio Appiani denota una grande sensibilità non solo culturale, ma propriamente umana – argomenta la Carmignani – perché la traduzione, in fondo, è l’arte dell’accoglienza. Una situazione del genere ci apre agli altri: è un riconoscimento a dei mediatori, a dei professionisti che lavorano nell’ombra. La scorsa estate sono rimasta impressionata dalla visita a Elba Book, sia per l’entusiasmo trascinante dell’intero borgo sia per la qualità dei contenuti affrontati. Le problematiche discusse non erano affatto generiche, ma specifiche e approfondite durante gli spazi di riflessione collettiva. Di certo è un’iniziativa lodevole, poiché coniuga una piccola realtà locale e ogni sua specificità con il mondo». La Carmignani presenterà i giurati e i futuri vincitori in apertura del festival che si terrà a Rio nell’Elba dal 16 al 19 luglio. Elba Book, in quanto associazione ideatrice del concorso, ha nominato Lucinda Spera di Unistrasi presidente della giuria tecnica, della quale sono membri: Roberto Francavilla, Roberto Mulinacci, Maria Antonietta Rossi e Liana Tronci. La scelta del portoghese e del brasiliano si rivelerà più che mai attuale, nonché efficace per scoprire la trasformazione subita dal paese dell’America Latina che si sta posizionando in modo diverso sulla scacchiera mondiale. In Italia, inoltre, il fascino di questa lingua è rimasto intatto, direttamente dalla fascia più estrema d’Europa che si affaccia sull’oceano Atlantico. Portogallo significa saudade, ossia una tradizione meridionale che coinvolge anche noi.