LIBRI A 360 BIT: 5 ROMANZI DISTOPICI DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE

Per approfondire il concetto di distopia, che è al centro dei mondi post atomici di Metro Exodus e Far Cry New Dawn, vi proponiamo 5 letture imperdibili.

Articolo a cura di Mattia Nesto 17 Febbraio 2019

Nell’ormai fittissimo calendario di feste e festività varie, sembra quantomeno strano che il 15 febbraio non sia stato, almeno al momento, intitolato come “il distopic-day“. Già perché il 15 febbraio sono usciti, in contemporanea, due titoli che trattano, ognuno a modo suo, il concetto di “mondo distopico”. Stiamo naturalmente parlando diFar Cry: New Dawn, il seguito della fortunata serie di casa Ubisoft, e di Metro Exodus, il nuovo capitolo della saga nata dalla mente e dalla penna del romanziere Dmitrij Gluchovskij. Due titoli con un tema comune, che declinano la distopia in salsa post-atomica, ma che non potrebbero essere più diversi: se da un lato abbiamo il coloratissimo e quasi floreale Far Cry: New Dawn, dall’altro abbiamo il solito clima rigido della Russia post-apocalittica di Metro, mitigato però da un viaggio “dagli Urali all’estremo oriente” della nazione. Ecco perché ci è sembrato giusto consigliarvi cinque romanzi a tema distopico da leggere: in questo modo sarete pronti a dovere sia per le creature mostruose che troverete sugli Urali, sia per affrontare le folli bande di sopravvissuti dell’America rurale e profonda.

Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro

Stiamo parlando dell’ultimo Premio Nobel per la Letteratura (anche perché il riconoscimento dello scorso anno, per le note vicende, non è stato assegnato) e quindi è ovvio avere un minimo di riverenza. Detto questo però Non Lasciarmi (in vendita su Amazon.it a 9.99 euro) è, innanzi tutto, una bellissima e struggente storia d’amore fra tre ragazzi Kathy, Tommy e Ruth che crescono assieme in un collegio situato nella campagna inglese. I tre crescono in un ambiente chiuso, il “collegio” appunto, controllati da un’autorità tanto silente quanto presente e impersonata dalla misteriosa Madame, una delle principali responsabili dell’orfanotrofio. In questa struttura la vita viene ritmata da misteriosa e inquietanti regole, come ad esempio l’impossibilità da parte dei bambini di trovare delle risposte a domande, apparentemente, innocue come “Cosa ne sarà di noi? Quale sarà il nostro futuro?“. Proseguendo poi nella narrazione si inseriranno, e avranno poi un ruolo capitale in una vicenda raccontata sempre con grande dolcezza, le parole “donatore” e “assistente”. Il lettore rimarrà avviluppato alla vicenda, entrando via via in un uno di quei romanzi che si dimenticano con fatica e che rimangono poi negli anni, come quelle castagne nei cappotti che, chissà perché, ci commuovono tanto quando le troviamo per caso.

La strada di Cormac McCarthy

Ce la caveremo, vero, papa?/ Sì. Ce la caveremo./ E non ci succederà niente di male./ Esatto./ Perché noi portiamo il fuoco./ Sì. Perché noi portiamo il fuoco“. Attorno a questo potente, potentissimo leitmotiv ruota uno dei romanzi che, senza timore di essere smentiti, possiamo definire come “tra i più importanti del nostro tempo”. Infatti il libro di McCarthy (in vendita a 9 euro), da cui è stato anche un bellissimo film, come pochi è riuscito a esplorare e sviluppare al massimo grado tutte le potenzialità del genere distopico, generando poi una serie di influenze a catena che si sono riverberate, quasi naturalmente (se non magicamente) anche in The Last of Us. Quello de La Strada è un mondo finito, dove la natura ha concluso il suo naturale ciclo: gli alberi muoiono, non cresce più niente e anche la più flebile fiammella di speranza si è assopita. Su questo sfondo si staglia la vicenda di un padre e di un figlio in viaggio verso una salvezza che non sono certi di poter raggiungere. Un archetipo classico, certo, ma dallo svolgimento moderno e con un epilogo tra i più indimenticabili della letteratura recente. Per farsi ancora meravigliosamente del male con la grande letteratura.

Sottomissione di Michel Houellebecq

A meno che non viviate in qualche eremo benedettino privi di qualsiasi connessione, il nome di Houellebecq l’avrete certamente già sentito nominare. Il geniale e controverso scrittore e filosofo francese è infatti recentemente tornato in libreria con il suo nuovo romanzo “Serotonina“, un raffinato pamphlet/ memoir di un uomo ultracinquantenne, cresciuto nel ricco Occidente del mondo e che assiste, più o meno attonito, al crollo della civiltà in cui è nato. Ma non vogliamo parlarvi di questo romanzo, bensì del precedente, Sottomissione, il libro uscito il giorno stesso della strage di Charlie Hebdo. Quasi dotato di inquietanti poteri divinatori, Michel Houellebecq ipotizza che alle prossime elezioni francesi si presenti un candidato dei Fratelli Mussulmani, quindi fortemente islamista, per dare una svolta teocratica alla Republique. E invece di perdersi in un’utile quanto trita crociata, giocando con il significato stesso della parole Islam, lo scrittore presenta come la scelta giusta quella, giustappunto, di sottomettersi a questa nuova dottrina, perché così “si vive meglio, in modo più ordinato e sicuro“, specie per quanto riguarda il fuggire dall’ansia. Il libro, non a caso, è diventato un vero e proprio caso internazionale. Lo trovate su Amazon a 9.75 euro.

Cecità di José Saramago

Così come per Ishiguro, anche in questo caso stiamo parlando di un Premio Nobel per la Letteratura e anche qui, oltre a volare altissimo, siamo nei dintorni della grandissima narrativa. Saramago costruisce un libro in cui un paese senza nome viene colpita da una misteriosa piaga, la “cecità bianca”. Forse lo stile di Saramago non è per tutti, con i suoi periodi molto lunghi e le frasi fitte di subordinate, ma una volta che si entra nel suo “ritmo” non si esce più. La storia ha la caratteristica di essere contraddistinta da un anonimato di fondo: non solo infatti il paese non ha nome, ma neppure le persone ce l’hanno, e vengono identificate soltanto dalla professione. Quindi non ci sono “Giovanni, Elena o Carlo” ma solo “il dottore, il banchiere o il programmatore“. Tuttavia quest’apparente distacco non li rende lontani da noi: perché ci pensa Saramago a tratteggiare i suoi personaggi con tutta la sua arte, attraverso descrizioni particolareggiate, specie dei singoli stati d’animo. Lo scrittore portoghese è infatti un maestro nel dipingere con le parole le emozioni dei personaggi. Ecco, immerso in un mondo misterioso e fintamente anonimo, Cecità (costa 8.75 euro) è la scelta giusta per chi si vuole cimentare con la grande letteratura: sicuramente ardua ma molto appagante. Già, a conti fatti, possiamo dire che libri come Cecità sono dei veri e propri soulslike letterari.

La svastica sul sole di Philip K. Dick

Terminiamo questa nostra rassegna con il classico dei classici, da molti individuato come, per dirla in inglese, “milestone” del genere distopico. La svastica sul sole (costa 8 euro su Amazon) è infatti il romanzo distopico per eccellenza che si basa su uno dei “what if” più famosi di sempre, ovvero “come sarebbe il mondo se la Germania Nazista e il Giappone imperiale avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale“. Rispetto all’omonima e recente serie apparsa su Amazon Prime Video, il libro di Dick è un attimo meno raffinato nella narrazione e si concentra molto di più sulla situazione geopolitica del mondo (con anche parti riguardante l’Italia abbastanza interessanti per i lettori di casa nostra). Rimane il fatto che La svastica sul sole, ancora oggi, è un libro potente, che non si sa bene perché scatena in noi una sorta di pruderie misteriosa che non ci fa abbandonare le pagine, alla ricerca dell’ennesimo plot-twist. Ovviamente poi quel bestseller vietatissimo ma di cui tutti parlano all’interno del libro è una delle più grandi trovate della storia della letteratura. Ecco perché, anche a distanza di anni, non ci stufiamo di riprenderlo in mano per l’ennesima “run” di lettura.

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