Una traduzione eccellente

Una “traduzione eccellente” si ottiene quando il traduttore riesce a spingersi oltre le parole, afferrandone il significato interiore. Ecco come fare…

Alcuni affermano che i clienti disposti a pagare fior di quattrini per traduzioni di qualità molto elevata non manchino. L’americana Chris Durban, emigrata a Parigi dove lavora come traduttrice, è una sostenitrice molto famosa dell’idea – e le sue tariffe onerose supportano questa teoria. Tuttavia, avverte, per arrivare a proporre tariffe simili non basta essere bravi… ma molto, molto bravi [1]. Come possono quindi i traduttori “ordinari”, come la maggior parte di noi, alzare la posta in gioco e produrre traduzioni migliori? Giro la domanda al traduttore esperto il Dott. John Jamieson.

Paul: Molti nel nostro ambiente adorano affermare che la civiltà non si sarebbe potuta sviluppare senza il contributo, unico nel suo genere, portato dai traduttori. Sovente, si dice che questi conducano la delicata trattativa tra lingue e culture diverse, permettendo la diffusione di nuove conoscenze e portando a grandi scoperte. Tale ruolo li rende esperti di rilievo che, al pari di dottori e contabili, meritano un’adeguata compensazione.

John: Esattamente, i traduttori così come meccanici e idraulici, necessitano di essere compensati in maniera adeguata al contributo professionale che apportano alla società.
Tuttavia, pur ammettendo che la traduzione sia davvero una professione, è fondamentalmente differente da qualsiasi altro mestiere che si fregi di tale appellativo per il semplice motivo che la nostra merce di scambio – la lingua – fa parte del patrimonio innato di ogni essere umano. Quasi tutti sul pianeta parlano una lingua, e molti di noi ne parlano due o anche di più, quindi ogni tentativo di costruire un ordine religioso o una professione, partendo da una simile base universale, è destinato ad avere successo solo in maniera parziale. Dal mio punto di vista, le affermazioni di alcune associazioni professionali di traduzione e non solo, secondo le quali svolgiamo un qualche ruolo sociale superiore, sono molto simili al topo che cerca di farsi grosso come un elefante.

Paul: Converrai però, che il lavoro richiede una buona dose di abilità professionale?

John: Certamente. Tuttavia, secondo quanto ho potuto osservare, la qualità del lavoro di traduzione prodotto dalla grande maggioranza di traduttori “professionisti” risulta essere, nel migliore dei casi, molto ordinaria. Un esempio semplice ma efficace è la qualità di alcune traduzioni verso l’inglese presenti su siti come Linguee, che offrono campioni di traduzioni che i professionisti del settore possono imitare o riutilizzare. Resto sempre sorpreso di quanto spesso queste dimostrino una poca maestria o un’inadeguata capacità di analisi del significato del testo sorgente.

[1] “Per lavorare nel “segmento premium” i traduttori debbono possedere eccellenti capacità di scrittura (“superiore al 98% della popolazione generale”), e hanno bisogno di specializzarsi.” Jayne Fox, http://foxdocs.biz/BetweenTranslations/bulk-versus-premium-translation-chris-durban/

 

Fonte: Articolo di Paul Sulzberger pubblicato il 2 novembre 2016 su Translation Business

Traduzione a cura di:
Nicola Sirci
Traduttore freelance IT>EN – EN>IT
Assisi (PG)

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